SK 937 - A fr. Cassiano Tetich, Nagasaki Niepokalanòw, 16 I 1941
Maria! Caro Figlio! Mi ha fatto un gran piacere la tua lettera e le notizie che mi comunichi. Anche adesso si può scrivere a me. Stai pur certo che va tutto bene, che l'Immacolata è contenta di te. Lasciamoci condurre da Lei sia lungo una strada ben asfaltata e comoda, sia lungo quella accidentata e difficile. Nemmeno le cadute debbono mai scoraggiarci. È sufficiente un solo atto di amore - dell'amore che proviene non dal sentimento, ma soltanto dalla volontà, cioè un atto di obbedienza religiosa compiuto per Lei - perché una caduta si trasformi in un vantaggio ancora maggiore. S. Teresa del Bambino Gesù scrive che si era ormai rassegnata alla constatazione che sarebbe stata sempre imperfetta1, perché è difficile non esserlo, dato che non siamo ancora in paradiso. Le cadute ci insegnano a non fare assegnamento su noi stessi, ma a riporre tutta la nostra fiducia nelle mani di Dio, nelle mani dell'Immacolata, Mediatrice di tutte le grazie. Sempre in tranquillità e in serenità; mai nella tristezza. Anche noi qui sperimentiamo in modo tangibile la protezione dell'Immacolata. Ti raccomando all'Immacolata. fr. Massimiliano M. Kolbe
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia